Anton Francesco Bellinzani was born in Ferrara on 1713 or 1714 and died in Pesaro on December 11th, 1783. Ordained a priest, we can presume he learned the art of composition in his hometown. According to Giuseppe Radiciotti musical historian and main biographer of Gioachino Rossini – the man, despite having reached “a fame almost equal to that of his uncle”, remains “among the thousand forgotten names in biographical dictionaries”.
We know he was organist in the Cappella della Metropolitana in Urbino from 1730 until 1734 and later Chapel Master in Pesaro in 1736, the very year when he produced La morte di Pardino Malatesta (The death of Pardino Malatesta) about the son of Beata Michelina, citizen and then patron saint of Pesaro. Having been Chapel Master in Apiro from 1738 to 1739, Bellinzani returns to Pesaro in 1740 after the forfait of Casimiro Bellona, whom he substitutes pro tempore, serving as both organist and director of the orchestra.
The following year he composes La gara delle virtù (A virtues’ contest), an oratory for four voices and chorus played in the Church of the very reverend Fathers of San Domenico in Pesaro.
According to Dr. Cristina Montanari – author of a thesis on the Music Chapel in Pesaro’s Cathedral – “The yearly remuneration, set at thirty-four Roman scutes, does not seem high, compared to the amount of work required by the two assignments. If, on top of this, we take into account the continual turbulence of both musicians and mansionari (cathedral managers) we can easily make sense of the difficulties the priests had to face in finding somebody willing to fill the position”.
Maybe for the paucity of his pay, in 1742 Bellinzani is also operating in Corinaldo, as testified by the manuscript n° 688 preserved in the Archive of Pesaro’s Cathedral.
Montanari also states that the second half of the 1700s is characterised by a marked instability in the direction of the Chapel, only made worse by frequent episodes of insubordination among musicians. As a matter of fact, in 1743 a heated dispute among choristers forces Bellinzani to ask the advice of M° Giacomo Antonio Perti – direttore della Basilica di San Petronio in Bologna.
Dal carteggio martiniano:
Anton Francesco Bellinzani a Padre Martini
indirizzato a Giacomo Antonio Perti.
Pesaro, 18 giugno 1743
Sono necessitato incomodarla d’una fede, à cagione d’una controversia nata trà musici di questa mia Capella, ...Sappia dunque che questa Capella di Pesaro vien composta di Contralto, 2 Tenori, e 2 Bassi, ora mancando il Soprano, per necessità convien servirmi di un tenore, acciò canti la parte del sud[dett]o Soprano, ma...questo non vuol cantarla à cagione che il contralto non vuol cedergli il luogo...così io son di parere che quello che è soprano, ò fa la parte del soprano deve antecedere al contralto castrato, con tutto ciò sono in istato di pregarla del suo giudizio, e della sua informazione per sposar la mia, e quella del mio Zio D[on] Paolo Bened[ett]o Bellinzani, che me ne hà fatta fede, che chi è soprano ò fa da soprano, absolute deve ante cedere al contralto...se conosce di farmene fede, la prego farmela in carta Bollata, cum recognizione Caracteris, à posta corrente mentre io sarò pronto rimborsare dello speso ...
Molto R[everen]do P[ad]re Sig[no]re Sig[nor]e P[ad]re Col[endissi]mo
Bellinzani Ant[oni]o nipote di Paolo Benedetto
Sono molto tenuto alla bontà di V[ostra] R[everendissim]a dell’insinuazione fattami pel regolamento del Posto di questi miei due Musici pretendenti, e siccome vedevo che avrebbe potuto nascere qualche inconveniente tra di loro tenendoli vicini, così appunto presi questa deliberazione di porli uno da una parte e l’altro dall’altra; ed è vero, verissimo, che oggidì non solo da cantori, mà anche da suonatori sono nate q[ue]ste sciocche pretensioni, tutte per altro vane, perche se fossero veri virtuosi come un Tartini, un Laurenti, e neppure se le sognano queste cose, con tutto ciò per mantenere quella buona Armonia fra professori, conviene secondare altrimenti sarebbe una continua discordia; Intanto mi son preso l’ardire col Sig[no]re Perti, perchè non volevo sposare, ne la mia opinione, ne quella di mio Zio, perché in Sinigaglia avendo avuta occasione di far musica senza il soprano, convenne servirmi di un tenore, e lo feci star sopra il contralto, ora ne sono contentissimo, tanto più che hò questo onore di conoscer per lettera un virtuoso della sua sorte à me ben noto … e siccome io de virtuosi ne hò tutta quella stima che meritano … e pregandola ringraziare infinitam[ent]e il Sig[no]re Perti della bontà che hà avuta in favorirmi coll’onore de suoi stimatis[sim]i comandi mè sottos[critt]o di V[o]s[tr]a R[everendissim]a. Pesaro 8 lug[li]o 1743
In 1744 Antonio Bellinzani “requires the renewal of his office, so to be able to serve with greater diligence and peace of mind, for the certainty to be able to enjoy for longer” the good grace of the Chapter of the Cathedral of Pesaro.
In 1747 he composes a cantata for two voices and chorus, Voti per una Pace Gloriosa (Vows for a Glorious Peace) from a poem of Abbot Giovan Battista Passeri di Pesaro, member of the Royal Academy of London, for the christening of the Primogenito del Sig. Conte G. Montani (male first-born of Count G. Montani); in the same year he provides the musical score for Gioas Manifestato, Azione sacra a quattro voci su poesia di Irmido Cromniano, Pastore Arcade, da cantarsi nella chiesa dè M[olto] R[everendi] Padri Cappuccini di Pesaro (Joash Manifest, sacred play in four voices from a poem by Irmidus Cromnianus, Pastor Arcade, to be Sung in the Church of the Very Reverend Fathers Cappuccini in Pesaro).
In the same year he will move to the Collegiata di Santa Maria Maggiore di Spello and in 1749 he will join the Philarmonic Academy of Bologna. In 1753 he composes La nascita d'Achille (The birth of Achilles), a Thespian work created for the birth of the first son of Marie Therèse, heir princess of Modena. In that period, his precarious economic conditions forced Bellinzani to roam among several musical Chapels.
The Chapter Registers report his presence in Pesaro in 1754, when the Chapter grants “four sequins to be donated to signor canonico Bellinzani for rhe service rendered to this Church over many months, during the absence of mister Giuseppe Avossa our Master of Chapel”
Avossa’s office is renewed until July 1755, but already in October 1754 he will leave the office once again to Bellinzani who, in turn, will soon resign to take office in the Cathedral of Urbino.
In 1757, Anton Francesco is called to Recanati to fill the vacancy left by the death of his uncle, Paolo Benedetto Bellinzani. In 1758 he takes over from Maestro Capalti in Pesaro; two years later the Chapter rewards him “with the amount of eight Roman scutes, for worthily celebrating with music the services of the Cathedral” despite the organ has not been fully restored. Bellinzani will keep his Pesaro office until 1767.
In 1769 we find a componimento drammatico a tre voci (Thespian composition in three voices), played by the Signori Dilettanti di musica nella Chiesa delle Molto Reverende Madri di questo nobilissimo Monastero di Santa Caterina in Pesaro, in occasione dell’esaltamento al Pontificato di sua Santità Clemente XIV (Sirs Music Amateurs in the Churh of the Very Reverend Mothers of this Very Holy Monastery of Saint Catherine in Pesaro, on the occasion of the accession to the papacy of His Holiness Clement 14th), poem by Vincenzo Bottoni, from Pesaro.
Bellinzani writes antiphonies, responsories, sequences, offertories, Dixit, Magnificat, Laudate Pueri, Tantum Ergo, …
He dies in Pesaro on December 11, 1783. In his Last Will and Testament, Anton Francesco requires: that his body be buried inside the Cathedral; that his music scores and his portrait go to Giuseppe Mazza his pupil; that his gold watch be left to Mrs. Vittoria Zerbini Bellinzani his sister-in law; that his two pieces of silver cutlery be left to his sisters Margherita and Isabella Bellinzani; that to Catarina Magi his servant, who for many years has served him without salary, be given all of his tools, and what is in the kitchen and the cellar: wine, oil, wood, and coal... a pair of bed-sheets and one sequin; that to his nephew Giuseppe, son of Giacomo, go the Agnus of Santissima Mater Mariae with golden frame and glass, which is over the headboard of his bed...
Pesaro 17. feb.° 1784
Volendo jo spiegare la fiducia del fù sig. Can[oni]co Anto[n] Bellinzani a norma del suo testamento rogato dal sig. Dot[to]re Giuseppe Lodovichetti li 6 xbre 1783 dichiaro e dico che la sua Disposizione a me confidata è la seguente, essendo tale colla propria bocca il med[esim]o s’appresta cioè ___
Lascio che il mio cadavero sia sepolto nella Cattedra[le] per l’esposizione voglio che quattro fagolotti di doi debbino sempre ardere; sei altri fagolotti doi 6 dovranno accendersi alle sole Essequie; per il trasporto dalla casa alla Chiesa come p[er] le Croci siano i fagolotti solo di doi ___
Alli S[igno]ri Canonici una fagola di mezza libra a ciascheduno p[er] l’assistenza della Messa Solenne, ed un paolo p[er] la presenza. Alli S[igno]ri Mansionari, Musici, Curato, e sagrestano una fagola d’ § 3, ed un pauolo per ciascheduno; e paioli 2 al M[aest[ro] di Cap[pel]la; alli seminaristi, e chierici di sagristia una fagola d’ § 2. In contracambio del Camice col quale dovrò essere sepolto, che mi si darà della sagristia lascio alla medesima il mo camice novo di cambraia fiorato…
Lascio alla signora Vittoria Zerbini Bellinzani mia cognata il mio orologio con la sua mappa lavorata con oro; alla signora Isabella Bellinzani mia sorella una posata d’argento; alla signora Margarita Bellinzani parim[en]ti mia sorella un’altra posata d’argento. A Catarina Magi mia serva che p[er] molt’anni mi ha servito con tutta fedeltà e senza salario lascio tutti gl’attrezzi, e robba che esiste nella Cucìna e Cantina, vino, olio, legna, e carbone che si ritrovarà in essere dopo la mia morte, Un paio di lenzoli nostrani, due velanzan l’ovatta di Durante, ed un zecchino.
Francesco Muratori, che parim[en]ti mi ha fatto lunga servitù, ed assistenza, lascio i miei due abiti da Campagna sì d’Jnverno, che dell’estato, due paia di scarpe nove, un paio di lenzoli nostrani, un zecchino, e qualch’altra cosa di panni vecchj ad arbitrio del Sig[no]r esec[uto]re Testamentario…
Erede proprietario della mia residuale proprietà istituisco, nomino, e voglio, che sia il S[igno]r Giuseppe Bellinzani mio cariss[i]mo Nipote figlio del fù Giacomo Bellinzani, mio Dilet[tissi]mo fratello, volendo però che stia a quel tanto che farà il Sig[no]r esec[uto]re Testamentario… che sarà ancora erede fiduc[ia]rio al quale per una mia memoria lasci l’Agnus di pasta di Santissima Mater Mariæ con cornice dorata, e vetro avanti che stà sopra la tastiera del mio letto, dici che voglio stia a ciò che stimerà esso più proprio di fare anche raporto alla Mobilia, conoscendo che sarà bene si venda la più grossolana, e materiale per rag[io]ne della difficoltà, e spesa del trasporto.
E però in caso che il detto erede proppriet[ta]rio pretendesse contraddire, et in qualunque maniera molestare lo stesso erede fidu[cia]rio ordino, e voglio che ipso facto resti privo del rimanente di tale eredità, e vada a luoghi pij di Pesaro, ad arbitrio di d[ett]o erede fiduc[ia]rio, a questi luoghi luoghi pij non lascio cos’alcuna ogni qual volta con tutta bona quiete resti contento di avere colla Benedizione del Signore quelo che di rimanenza gli verrà consegnato dal d[ett]o Erede Fiduciario, perchè così voglio, e dispongo.
Così è io Arcid[iacon]o Paoli Ere[d]e acquisitario, ed Erede Giudiciario m[ano] p[ropria]
Bellinzani also arranges for a Mass to be sung in perpetuity on his anniversary day by the priests of the Cathedral, upon a legacy of one hundred scutes.
The commemoration will go on without interruption until 1913.
Davide Marsano Traslation by Walter Vannini |